
Alimenti: contaminanti chimici emergenti
- By Agro.biolab Laboratory
- Analisi, metodiche e servizi
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La legislazione che regolamenta la qualità degli alimenti è uno scenario in continua evoluzione nel quale gli aggiornamenti sono conseguenza di molteplici fattori:
L'acido trifluoroacetico (TFA) è noto prodotto di degradazione di numerosi pesticidi (ad esempio Saflufenacil, Trifloxystrobin), degli idrofluorocarburi (HFC, provenienti in particolare dai liquidi refrigeranti), e di molti altri prodotti chimici.
L'acido difluoroacetico (DFA) è un metabolita del principio attivo Flupyradifurone e di altri derivati chimici.
Tracce di questi composti sono stati trovati nell'acqua del rubinetto e in quella degli oceani, nelle piante, nei prodotti di origine animale e nei rifiuti chimici.
TFA e DFA sono considerati, pertanto, contaminanti persistenti e residui degli stessi sono stati riscontrati in numerosi campioni alimentari, nelle matrici più disparate: ortaggi a radice e frutto, verdure a foglia, cereali, germogli, oltre all'acqua e al terreno.
L'EFSA ha segnalato la necessità di condurre un monitoraggio per la raccolta dati finalizzata a stabilire, negli alimenti, RMA specifici per ciascuno dei suddetti contaminanti.
Agro.Biolab Laboratory ha anticipato i tempi, e ad oggi è il primo laboratorio italiano ad aver accreditato ACCREDIA l’analisi di Trifluoroacetic acid (TFA) e Difluoroacetic acid (DFA); l’analisi quantitativa viene condotta in LC-MS/MS con l’impiego del metodo QuPPe (Quick Polar Pesticides Method).
- le conoscenze scientifiche, attraverso le quali è possibile stabilire l’impatto che nuovi e vecchi principi attivi hanno sulla salute umana;
- le tecnologie di indagine sempre più sofisticate, che consentono di identificare e quantificare concentrazioni sempre più basse;
- i processi industriali di produzione e confezionamento degli alimenti, che possono determinare la presenza di sottoprodotti indesiderati che vanno monitorati e contenuti entro i limiti di legge, ove previsti;
- le fonti di contaminazione accidentali (ad es. sostanze contenute nei disinfettanti).
L'acido trifluoroacetico (TFA) è noto prodotto di degradazione di numerosi pesticidi (ad esempio Saflufenacil, Trifloxystrobin), degli idrofluorocarburi (HFC, provenienti in particolare dai liquidi refrigeranti), e di molti altri prodotti chimici.
L'acido difluoroacetico (DFA) è un metabolita del principio attivo Flupyradifurone e di altri derivati chimici.
Tracce di questi composti sono stati trovati nell'acqua del rubinetto e in quella degli oceani, nelle piante, nei prodotti di origine animale e nei rifiuti chimici.
TFA e DFA sono considerati, pertanto, contaminanti persistenti e residui degli stessi sono stati riscontrati in numerosi campioni alimentari, nelle matrici più disparate: ortaggi a radice e frutto, verdure a foglia, cereali, germogli, oltre all'acqua e al terreno.
L'EFSA ha segnalato la necessità di condurre un monitoraggio per la raccolta dati finalizzata a stabilire, negli alimenti, RMA specifici per ciascuno dei suddetti contaminanti.
Agro.Biolab Laboratory ha anticipato i tempi, e ad oggi è il primo laboratorio italiano ad aver accreditato ACCREDIA l’analisi di Trifluoroacetic acid (TFA) e Difluoroacetic acid (DFA); l’analisi quantitativa viene condotta in LC-MS/MS con l’impiego del metodo QuPPe (Quick Polar Pesticides Method).