
Nuovi limiti per i residui di Perclorato in frutta, ortaggi ed altri alimenti
- By Agro.biolab Laboratory
- Analisi, metodiche e servizi
- Visite: 1646
I perclorati sono contaminanti chimici rilasciati nell’ambiente sia da fonti naturali che antropiche; le fonti maggiormente diffuse di contaminazione sono state individuate nell’uso di fertilizzanti naturali come il nitrato di sodio e nella degradazione dell’ipoclorito di sodio usato per la pulizia domestica ed industriale.
Negli ultimi anni c’è stato un crescente interesse per i livelli di residui di perclorato negli alimenti e per gli effetti sulla salute. Secondo uno studio della FDA, l’esposizione umana a dosi elevate di perclorato può interferire con le funzioni della ghiandola tiroidea e di conseguenza nella produzione degli ormoni tiroidei.
E’ notizia recente che le autorità europee hanno fissato il limite massimo in frutta, verdura, tè, alimenti per bambini ed alimenti a fini medici speciali destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia, senza tuttavia vietarne l’uso.
Il regolamento CE 2020/685, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (DOUE) il 25 maggio 2020, a far data dal 1° luglio 2020, difatti aggiunge il perclorato all’elenco delle sostanze contaminanti presenti negli alimenti, come nitrati, micotossine, metalli, diossine o idrocarburi.
Anticipando i nuovi vincoli del Regolamento europeo in questione, da lungo tempo Agro.Biolab Laboratory ha inserito nella proposta analitica dei contaminanti la determinazione di Perclorati.
L’analisi dei perclorati è accreditata ACCREDIA su molte matrici ed eseguita con metodo CVUA EURL-SRM QuPPe Vers 11 2020 e tecnica LC/MS/MS; i limiti di quantificazione sono coerenti con quanto previsto dal regolamento che entrerà in vigore il 1° luglio 2020.
Se interessati a maggiori informazioni scriveteci a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.