
Residui di Clorato: fissati livelli massimi di residui ammessi con il REGOLAMENTO (UE) 2020/749 del 4/6/2020
- By Agro.biolab Laboratory
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Oggi la principale fonte di contaminazione da clorato sugli alimenti è rappresentata dall’acqua impiegata nei processi di lavaggio dei supporti o degli alimenti stessi; il clorato infatti si forma come sottoprodotto quando si usano cloro, biossido di cloro o ipoclorito per la disinfezione dell'acqua.
L’Autorità Europera per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha individuato, come effetto critico per l’esposizione cronica al clorato, l’inibizione dell’assorbimento di iodio che quindi potrebbe essere implicato nella riduzione degli ormoni tiroidei.
Tra il 2014 e il 2018, l’EFSA ha raccolto un gran numero i dati provenienti da un monitoraggio ad hoc; i risultati di più di 8.000 campioni di alimenti ed acqua (EFSA Journal 2015; 13(6): 4135), hanno evidenziato che i residui di clorato sono presenti a livelli che superano di frequente l’LMR di base imposto dal regolamento (CE) n. 396/2005 pari a 0,01 mg/kg. Di conseguenza si è reso necessario fissare i livelli massimi a un tenore che garantisca agli operatori di rispettare sia le valutazioni tossicologiche dei residui, sia il loro impatto sulla sicurezza microbiologica degli alimenti.
Sulla base del parere scientifico dell’EFSA quindi, con il REGOLAMENTO (UE) 2020/749 DELLA COMMISSIONE datato 4 Giugno 2020, viene modificato l’attuale regolamento di riferimento per quanto concerne i livelli massimi di residui di chlorate per un gran numero di matrici:
frutta fresca o congelata, frutta a guscio, ortaggi freschi o congelati, legumi secchi, semi e frutti oleaginosi, cereali, tè, caffè, infusioni di erbe e carrube, luppolo, spezie, piante da zucchero, prodotti di origine animale - animali terrestri, prodotti di origine animale - pesci, prodotti ittici e altri prodotti alimentari d’acqua marina e d’acqua dolce, prodotti alimentari trasformati e mangimi.
È da notare che il regolamento in oggetto, che entrerà in vigore il prossimo 28 giugno, fissa dei limiti provvisiori che saranno rivisti entro l’8 giugno 2025.
Agro.Biolab Laboratory ha adottato, per l’analisi di routine del Clorato, il metodo QuPPe che, attraverso la determinazione in LC-MS / MS, permette di ottenere livelli di quantificazione concordi con i limiti del nuovo regolamento. L’organizzazione ottimale del personale addetto e la molteplice strumentazione dedicata, permettono di condurre l’analisi in tempi molto rapidi.
L’analisi del Clorato è accreditata ACCREDIA ormai da molti anni; l’accreditamento è riferito ad alimenti di origine vegetale come la frutta (tra cui frutta secca) e altro materiale vegetale (foglie, rami radici, cortecce), ortaggi, cereali e relativi prodotti di trasformazione ed il miele.
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